lunedì 9 maggio 2011

Chi non crede va in chiesa.

 
Sono sempre andata in chiesa non credo nell'istituzione ma ci sono sempre andata. Con i miei motivi e i miei tempi. Mi affascina. La cerco. Ci vado. È stato e continua a essere un luogo di riflessione, di silenzio. Di pausa dal mondo. Era un segreto, fino ad ora. Un luogo sicuro sì, un luogo di silenzio. Ti perdi nelle immensità delle navate e in quelle colonne che mirano al cielo, anche nelle piu piccole cripte divieni nessuno. Che sia poi la stessa sensazione del vero credente non so. Santa Anastasia in Verona con quel simpatico culo di cavallo del Pisanello rimane il mio rifugio preferito.

Madrid. Cattedrale. Almudena. Nove maggio. Festa della Vergine scopro poi. Nei miei molteplici vagabondaggi tardopomeridiani cerco silenzio, mi infilo nell'Almudena, ottima scelta direte voi con quei quattrocentosessantadue turisti al minuto di media, già. Entro comunque. Mi siedo brulichio di fondo non spicca per bellezza, anzi ma l'alzare lo sguardo ti da la vertigine. Bella sensazione. Comincia una messa, è maggio e nonostante la mia pesante ignoranza mi ricordo del rosario. Mi avvicino mi siedo. S'infittisce, rimango. Signore ingioiellate bambini vestiti a festa borse e talleres di carolina herrera chiacchiere e schiocchi su guance tutti si baciano con tutti più che una messa sembra un bar. Si respira un'aria misto di ipocrisia estetica e tradizione. Medaglie al collo dal nastro azzurro blu per tutti. Las Reales Esclavitud de la Virgen de la Almudena scoprirò, messa privata? Le chiavi del custode agitato dettano il ritmo della sua camminata melodie registrate un signore dalla voce baritona  scandisce i canti che della liturgia hanno ben poco ma sembrano più armonie anni cinquanta il parroco  scherza sull'altezza dei microfoni le prediche non esistono ma solo semplici consigli per i fedeli una messa che sembra una chiacchierata di fronte a una birra. Gente strana questi spagnoli. Si donano fiori perché la primavera è un dono di nostro signore. Virgen doname un corazon limpio como el agua de una fuente. Baci risate applausi tra allegre melodie. È primavera e si sente anche in cattedrale. Mi piace. Non credo ma vado in chiesa e mi lascio trascinare. Ipocrisia? no. Buona azione per la nonna che mi chiede sempre se vado a messa? Ci penso. Esercizio di lingua? Probabile. Analisi antropologiche? Molto molto probabile. Sono le otto esco è primavera e si respira a boccate voraci, capisco.  

Bisogna allontanarsi dalla propria strada per riuscire a vederla a fondo


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