giovedì 24 maggio 2012

Non sempre c’è un happy ending

a.
in Gate34

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Che le principesse, ahimé, fossero passate un po’ di moda lo avevano visto un po’ tutti. Diciamo, meglio, che per tenere il passo con i tempi devono svecchiarsi anche loro, ma non basta un tocco di cipria questa volta. Bisogna togliere le ragnatele al principe azzurro e rivedere quell’happy ending. Qualche sintomo si intravedeva già tra una principessa che in un cartone della Disney vuole aprire un ristorante o Biancaneve che capitana la banda di briganti nell’ultimo film di Tarsem Singh.
Qualcun altro ci ha messo ancor più impegno mettendo le sognanti principesse disneyane in una realtà quotidiana, in cui l’attualità si guarda con occhi drammatici prima, ironici poi.  Stiamo parlando di Dina Goldstein che inserisce le sue Fallen Princesses nella dura prova della vita quotidiana: c’è la Biancaneve casalinga e la Bella Addormentata all’ospizio. Insomma, come a dire che i sogni, quelli di tutti, prima o poi devono fare anche i conti con la realtà di ogni giorno, come Belle che non si arrende alla vecchiaia e strizza l’occhio alla chirurgia plastica, e Ariel che rimane pur sempre con la sua coda di pesce e finisce i suoi giorni nell’acquario ad intrattenere i nostri bambini.
Poi arriva Thomas Czarnecki con il suo ultimo progetto, From Enchantment to Down. Il giovane fotografo, attivo in singola e col suo collettivo Mustribe e per niente estraneo al mondo della moda, ci si butta di testa in questo mondo, ne coglie le immagini affascinanti e la realtà più cruda. Il suo è un lavoro su quel finale della storia tutto desideri e incanto, che da sogno diviene incubo. Le sue principesse soccombono all’eventualità che da un castello  tu ti possa ritrovare in una capanna. È il caso di Alice nel Paese delle Meraviglie che rimane intrappolata in uno scantinato abbandonato senza più speranza di redenzione.
La buona notizia è che questo modo di tradurre i sogni in realtà poi ci fa vedere il mondo in cui viviamo attraverso un sguardo che dal drammatico diventa ironico, seguendo oltremodo quella tendenza della fotografia di moda degli ultimi anni che sa attirare per entusiasmo, ironia e quel pizzico di giusta irriverenza. La fotografia diviene così il mezzo per divertire, creare e, perché no, farci aprire un po’ gli occhi su questa realtà che troppo spesso evitiamo di guardare, rinchiudendoci tra le mura del nostro castello. 






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