Pesare quaranta-sette-chili, o poco più vista la massa muscolare e le bracciozze allenate degli ultimi tempi, ed avere il colesterolo fuori media è qualcosa che ti fa pensare. Venga, non per più di quei dieci minuti in cui sei la miglior oratrice di buoni propositi per i prossimi sei mesi, ma anche le analisi del sangue ci tengono a dirti la loro sulla vita di merda che stai facendo negli ultimi sei mesi. Grazie. Dopo le occhiaie, le amiche che prendono appuntamento sulla tua agenda per vederti, un esame che nonostante sia buono tu lo prendi come colpo basso al tuo orgoglio barra risolutezza di vita, il tuo cervello che ha vita propria mentre tu sei distratta, gli incubi notturni, e il tempo di merda fuori dalla finestra (almeno oggi). Mancavate solo voi, care analisi. Fuori la “biondità” e i sorrisi sono sintomi di una ri-fioritura primaverile. Dentro non mi sto dietro. La testa va da un parte, meglio in cento-sessanta-cinque parti contemporaneamente, il corpo dalle corrispettive cento-sessanta-cinque. È un tutto che fa a botte con tutto come nei peggiori bar di Caracas. Tutto scorre, ma nulla dimentico. Vi sfuggo come sabbia fra le dita. E conto i relativi casini combinati degli ultimi mesi. Giunge il momento, dunque, ti darsi una regolata. Di stile, di spalle, di testa. Ripongo il nero nell’armadio, in vasca devo allungare di più, do una priorità ai pensieri e alle virgole. Ho preso respiro da me stessa lasciandomi travolgere ed è questo che pago. Mi distraggo e vi distraggo. Ma è una bella vita questa. Piena e viva. Ma mangiare a caso, dormire a caso e con persone a caso, parlare a caso, forse non è la soluzione corretta. Eliminare i biscotti e scremare l’umore. Credere nel legume come nei buoni sentimenti. Inserire integralità nel pane e nel carattere. La dieta ha una faccia nuova: mi metto in dieta nel corpo e nel cuore. Elimino i grassi saturi ed i sentimenti per le persone sbagliate. Non per dimagrire ma per vivere meglio. Con una leggerezza che non conosco. Perché sei come il mal di denti, poi ti ci abitui. Ma non vuol dire che guarirai da una malattia che forse non lo è. Quindi il primo passo non resta che quello di iniziare facendosi un regalo. Per combattere grigi cieli e grigi pensieri. La valida alternativa sarebbe quella di cominciare a credere nel buon cuore delle persone, ma oggi scelgo la soluzione più divertente. Shopping/Shipping. Una dieta, forse, servirebbe a tutti.
sabato 14 aprile 2012
Credere nel legume come nei buoni sentimenti
Pesare quaranta-sette-chili, o poco più vista la massa muscolare e le bracciozze allenate degli ultimi tempi, ed avere il colesterolo fuori media è qualcosa che ti fa pensare. Venga, non per più di quei dieci minuti in cui sei la miglior oratrice di buoni propositi per i prossimi sei mesi, ma anche le analisi del sangue ci tengono a dirti la loro sulla vita di merda che stai facendo negli ultimi sei mesi. Grazie. Dopo le occhiaie, le amiche che prendono appuntamento sulla tua agenda per vederti, un esame che nonostante sia buono tu lo prendi come colpo basso al tuo orgoglio barra risolutezza di vita, il tuo cervello che ha vita propria mentre tu sei distratta, gli incubi notturni, e il tempo di merda fuori dalla finestra (almeno oggi). Mancavate solo voi, care analisi. Fuori la “biondità” e i sorrisi sono sintomi di una ri-fioritura primaverile. Dentro non mi sto dietro. La testa va da un parte, meglio in cento-sessanta-cinque parti contemporaneamente, il corpo dalle corrispettive cento-sessanta-cinque. È un tutto che fa a botte con tutto come nei peggiori bar di Caracas. Tutto scorre, ma nulla dimentico. Vi sfuggo come sabbia fra le dita. E conto i relativi casini combinati degli ultimi mesi. Giunge il momento, dunque, ti darsi una regolata. Di stile, di spalle, di testa. Ripongo il nero nell’armadio, in vasca devo allungare di più, do una priorità ai pensieri e alle virgole. Ho preso respiro da me stessa lasciandomi travolgere ed è questo che pago. Mi distraggo e vi distraggo. Ma è una bella vita questa. Piena e viva. Ma mangiare a caso, dormire a caso e con persone a caso, parlare a caso, forse non è la soluzione corretta. Eliminare i biscotti e scremare l’umore. Credere nel legume come nei buoni sentimenti. Inserire integralità nel pane e nel carattere. La dieta ha una faccia nuova: mi metto in dieta nel corpo e nel cuore. Elimino i grassi saturi ed i sentimenti per le persone sbagliate. Non per dimagrire ma per vivere meglio. Con una leggerezza che non conosco. Perché sei come il mal di denti, poi ti ci abitui. Ma non vuol dire che guarirai da una malattia che forse non lo è. Quindi il primo passo non resta che quello di iniziare facendosi un regalo. Per combattere grigi cieli e grigi pensieri. La valida alternativa sarebbe quella di cominciare a credere nel buon cuore delle persone, ma oggi scelgo la soluzione più divertente. Shopping/Shipping. Una dieta, forse, servirebbe a tutti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
"Inserire integralità nel pane e nel carattere..." questa è S T U P E N D A ! ! !
RispondiEliminail primo legume che mi viene in mente (e non è il fagiolo) offre una chiave alternativa di lettura nuova al tuo post
RispondiEliminaquale sarebbe, di grazia?
Eliminala curiosità mi attanaglia,
se me lo dici mi cimento per la nuova interpretazione, promesso.
a.
"credere nel pisello come nei buoni sentimenti" è qualcosa di unico come titolo per un post
RispondiElimina