sabato 14 gennaio 2012

Istante che diventa infinito.

 
Ci sono momenti che ti entrano nel cuore e basta. Non sono fatti per crearci attorno una storia, ma sono fatti per entrare li dentro e restarci. Storie a se stanti. Sono quei momenti in cui la vita vale la pena di essere vissuta. E basta. Nient'altro da aggiungere. Sono sabbia fine occhi che si illuminano risate sonore. Sono birrette in compagnia sono nuovi amici. Sono vecchi ricordi sono anni passati che di colpo ritornano sono fuochi in camini dimenticati e canzoni che risuonano nell'angolo della parete. Sono neve fresca. Visi che non dimenticherai. Storie nemmeno. L'istante che diventa infinito.

Perdersi.
E prendersi.
Come l'asino e il bue.

La mia valigia ha visto più case di te. Tutto vale la pena. E la candela. Imprese impossibili e sprechi di tempo. Discorsi che non hanno ne senso ne suono, ne capo ne coda, ne testa ne gambe. E righe e righe. Righe scritte, righe lette, righe fatte con le penne biro trovate, righe righelli e risini. Assenza presenza beata permanenza. Robe da matti robe da gatti robe da gotti. Siamo un cesto dove entra di tutto e tutto rimane, non è tempo di tagliare, oggi proprio no.

Gioco a dadi con il destino.
Fuggo rifuggo e centro il punto.

E allora caffè nero bollente. Perchè stasera non ci sono discorsi complessi da fare ma è solo tempo di quel tempo per aspettare l'alba. È davvero tempo di una nuova valigia, anche.




  

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