giovedì 5 gennaio 2012

è tutto sul tavolo.



C'è nebbia. Ovunque. O forse è solo l'umidità di una doccia calda.
Natale impegnativo quello duemilaundici. Rivoltarsi come un calzino.
Regali che arrivano in anticipo e regali che arrivano in ritardo, regali che non arrivano mai.
È tempo di conti, che poi l'ho già detto, ma si conta in questi giorni. Tutto: albe, calzini, candeline spente, caffè bevuti. Quanti giorni sono passati dall'ultimo primo gennaio? Trecento più sessanta più cinque. Ma a me sembrano di più.
È tempo di buoni propositi. Quei buoni propositi che ogni anno ricevono il mio disprezzo che non riesco a mantenere che mi dimentico di aver detto scritto pensato. Ci proviamo anche quest'anno?
Buon proposito uno, quello stupido pratico e fattibile: farsi twitter.
Buon proposito due, quello del bacio perugina che il trentun dicembre scarto (quasi) sempre: l'amore è la saggezza dello sciocco e la follia del saggio.
Buon proposito tre, quello a lungo termine: ri- montarsi. Sono come un mobile dell'Ikea, che se lo smonti poi non riesci più a ri- assemblarlo. È tutto scomposto è tutto mescolato. Il mio metodo era scrivere numeri e lettere su ogni pezzo del mio armadio da portare da una stanza all'altra, da una casa all'altra, vediamo di fare lo stesso.
Ma tutto scivola come olio su vetro e ghiaccio che si scioglie al sole. Tutto scorre niente si ferma. Modifica e reinventa. Tutto è sole che mi nutre tutto è nebbia che mi copre la via. Tutto troverà la sua collocazione o verrà abbandonato. È tutto un bivio, chi si ferma chi prosegue chi gira a destra chi a sinistra. Non si torna indietro si può solo continuare a tirare quel maledetto dado. Cinque, due, uno, sei.
E poi ad un certo punto la mia vita divenne una questione di tempi. Tutti al momento sbagliato. La mia vita tornò ad un anno prima, cosi, improvvisamente, per poi essere sbalzata di nuovo un anno in avanti.
Un altro anno è iniziato. Con bollicine, troppe, e occhi frizzanti. Distribuisco baci. Ci sono assi di legno per lunghi tavoli, assi da stiro per le camicie che non stirerò e assi nella manica.

È tutto sul tavolo, è tutta da giocare questa vita.

Combattere battaglie che non posso vincere e prendersi impegni-non-impegnativi. È il tempo delle troppe parole non ricordate che si coprono con un sorriso.
Piccole dosi, il segreto dovrebbe essere qui. Tutto a piccole dosi, poco, per molto. Desiderare prendere e lasciare. Ma non ne sono capace. Sono cascata di acqua e farfalle, vortice di profumi e parole.

Del resto, è solo la curiosità che mi fa svegliare la mattina. (Federico Fellini)
Del resto, non è solo la curiosità. Non solo.

Buon due mila e dodici, signori.


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