giovedì 30 giugno 2011

Il discorso intimo più lungo e profondo che mi abbia mai fatto.


Quando ho incontrato Giovanni ho pensato di aver sbagliato fratello: era lui quello giusto per me.

Giovanni stava mescolando il risotto con la mano buona, quando siamo entrati in cucina. Sul ripiano di marmo grigio accanto ai fornelli, aveva appoggiato un grande bicchiere di cristallo, con dentro tre dita di vino rosso.
Mi ha guardata e ha detto: “Il barolo non vale, eh? Da quando ho visto Ore felici mi sento in colpa ogni volta che bevo un goccio fuori pasto”.
Pietro ha sghignazzato: “É la specialità di Eugenia far sentire in colpa gli altri”.
E Giovanni, sorridendo: “Te l'ha detto, Pietro, che lui non ha l'inconscio?”.
Me l'aveva detto.
Pietro è cosi sicuro di sé, o finge di esserlo, da sostenere di conoscersi alla perfezione e di essere perfettamente consapevole di ogni proprio desiderio o pulsione. In definitiva, di non avere l'inconscio.
Quella volta però ha mostrato un'insolita sensibilità, o insicurezza. Quando siamo saliti in camera mi ha detto: “Ah, senti. Una cosa: non tradirmi mai. É la sola cosa che ti chiedo”.
Il discorso intimo più lungo e profondo che mi abbia mai fatto.
In effetti, il primo pensiero che ho fatto quando ho visto Giovanni non gli sarebbe piaciuto. É stato: “Come sarà fare l'amore con uno senza un braccio?”.
Da allora mi sono impegnata a far fidanzare Giovanni con Adriana, ma i due non si piacciono. Forse si somigliano troppo, così pazienti ed equilibrati. Sono diventati amici, ma niente di più. Adriana ama i bellimbusti: maschi belli, giovani e un po' figli di puttana. Tipi con i quali non si fidanzerebbe mai. Dopo vent'anni che la conosco, ho capito che s'innamora di uomini improbabili perché in fondo preferisce star sola e non ha voglia di impegnarsi.
Tu Adriana, sei una nuvola” le ha detto Giovanni un giorno. “Eugenia invece è una montagna, un vulcano attivo.”
Sì, Pietro è un iceberg, tu un salice piangente e il mio produttore un porco” l'ho buttata in vacca io.

L'infatuazione per Giovanni è durata due ore. Non potrei mai stare con uno come lui: troppo sensibile, troppo femminile. Mi ispirerebbe sentimenti sadici, lo farei a pezzi. E non sarebbe gentile: già gli manca un braccio. 
 
Per fortuna sto con suo fratello, la colonna di pietra.


Daria Bignardi, Un karma pesante.

 

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