martedì 21 giugno 2011

Autoritratti.




 
Raccontare la propria storia è forse la cosa più difficile. Raccontarsi, si. La tua storia te la costruisci pezzo per pezzo ogni giorno con ogni scelta ogni bivio. Ma quando verrà il momento di raccontarla, te lo chiedi mai? C’è chi si racconta attraverso pitture chi con fotografie chi raccontando storie intestate ad altri chi stando semplicemente in silenzio ed ascoltando le altre, di storie.

Io ci provo con un autoritratto-non-regolare. Un insieme di oggetti di pezzi di me che con il loro essere mi raccontano.

Scarpe per camminare per il mondo. Per il mondomappa, mappamodo. Scoprirlo attraverso lenti verde scuro che diventano tutt’uno con il tuo viso. La fedelissima moleskine su cui appuntare queste tue scoperte. La t-shirt bianca per dormire, con il jeans preferito, la t-shirt boyfriend, la t-shirt con tacco-dodici-da-battaglia. Un regalo per guardare vicino che guarda lontano. La miglior lunatica? Medaglia d’oro, grazie. Mamma aveva già capito tutto di come aveva fatto l’una e l’altra figlia. Tatuaggi come colle che poi invecchiano e si staccano. Manifestazioni profonde d’amicizia che si destreggiano per intere giornate in tacco dodici più dodici più dodici per tre settantadue. Altri tris d’amicizia che saltano ballano muovono la testa nervosamente a ritmo indie rock in una madrid viva. Orologi che segnano il tempo che si è fermato. Vitamina ci-a-effe-effe-e. Sesso, arte, roc’n’roll: filosofia di molte vite, anche la mia. Riviste - bibbia. Voglio vivere in costume tutto il resto è fumo che svanisce. Sardinia Blues, come un motivetto che circola in vena. Sangue che ricomincia a scorrere quando il caldo bussa alle porte e il vento porterà puntualmente lì, in quella seconda casa, in quella seconda famiglia: Sardinia. Blues. Mollate l’ancora, liberi, è giunto il momento di salpare verso nuovi orizzonti, il vento è a nostro favore.

Sono una dannatissima confusionaria, la mia mente elabora parole che in modo disorganizzato si imprimono su carta, a stento capisco io, le mie scuse. Ma è il massimo. Raccontarsi è davvero la cosa più difficile. A voi l’intento di interpretare. Ora sono un po’ più nuda in fronte a voi.

Lasciarsi scoprire rende vulnerabili. Ma. Lasciarsi scoprire aiuta a ri - crear – si.



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