mercoledì 6 aprile 2011

I carcerieri di noi stessi

 
Spinoza affermava che gli uomini si credono liberi. Si credono, in realtà non lo sono.
Tralasciamo lo sfondo religioso. Prendiamo il pretesto.
O vogliono solamente credersi liberi? La libertà, noi affermiamo, io affermo sempre, è il più bel regalo che un uomo possa avere. La libertà di pensiero, la libertà di scegliere, la libertà di sbagliare.
Ma sembra che noi su questa terra in verità non siamo in grado di gestirla, nè di apprezzarla. Non la vogliamo, in effetti.
Di volontà ci inseriamo in meccanismi sociali, di volontà ci addobbiamo di mezzi di riconoscimento, di volontà ci creiamo relazioni sociali in cui non ci sentiamo liberi. Ci servono riconoscimenti, attenzioni, coccole e specchi. Specchi ovunque. Che ci dicano Chi siamo, Come siamo, Perchè siamo lì in quel momento. Non si tratta di un mero problema di auto-definizione, auto-protezione, auto-coperta-di-una-più-profonda-insicurezza. Tutti gli individui sarebbero così insicuri, ma non è cosi. È che ci costringiamo in un sistema di regole da noi decise, un sistema di regole che prendiamo dal mondo che ci sta intorno e decidiamo che per noi vanno bene e ce le auto-imponiamo.
Ci imponiamo di avere un lavoro che ci riconosca, o ci imponiamo di non averlo per essere più malleabili. Ci imponiamo di avere una certa immagine per gli altri, o ci imponiamo di non averla per non cadere in stupide caratterizzazioni sociologiche. Ci imponiamo di credere nelle relazioni di coppia e di credere nell'amore come unica fonte di vera anima, o ci imponiamo una singolarità-indipendenza forzata per non dover rendere conto a nessuno di quello che siamo. Ma alla fine ci imponiamo di rendere conto a noi stessi, ci auto-valutiamo, auto-definiamo, auto-limitiamo, auto-inseriamo in un percorso.
Perché in fondo ci piace. Ci piace avere un riconoscimento, ci piace guardarci allo specchio e vedere quello che eravamo e pensare a quello che saremo, ci piace avere una risposta di quello che siamo o non siamo da coloro che ci girano attorno, ci piace dividere il nostro incerto individualismo con qualcuno-perderlo-per-poi-ricercarlo, ci piace crearci un cammino che segue le regole o crearci quel cammino in base alle non-regole. Ci piace.
Vorremmo essere liberi, lo siamo sicuramente un po', ma finiamo sempre con l'essere i carcerieri di noi stessi.
Che forse la libertà sta anche in questo?
Sto andando a ruota libera.
Limito la mia libertà di pensiero automatico.
Pensate amici miei, usate quel cazzo di cervello, fatevi domande, è l'unica forma di libertà davvero libera.
È il mio buon consiglio di oggi. Se sono io persona adatta a dare consigli, questo è ancora da vedere.

1 commento:

  1. Ciao Agne, colgo l'occasione di una fantastica iniziativa che hai avuto per scrivere 2 righe che possono dare qualche spunto...bacio

    Libertà: "Stato di chi è libero; condizione di chi ha la possibilità di agire senza essere soggetto all'autorità o al dominio altrui"
    Ho trovato questa definizione sul dizionario, ma ragionandoci un po' su possiamo benissimo capire che questa parola tanto osannata e nel nome della quale la gente lotta, in raltà non esiste.
    La libertà non è mai esistita e mai potrà esistere ne in natura ne all'interno di una società, semplicemente per il fatto che è implicitamente contrastante con qualsiasi stato di equilibrio: dacché il nostro universo è fondato su delle leggi fisiche e matematicamente dimostrabili, la parola "libertà" è stata bandita da esso;
    La materia esercita dei rapporti di forza su altra materia, il sole imprigiona la luna e la terra nel proprio campo di gravità, gli atomi stessi sono esempio di non libertà!
    Ma allora perché noi andiamo sempre in cerca della libertà quando tutto il mondo è retto dall’equilibrio??
    Senza andare troppo oltre, guardiamo il mondo animale: i carnivori sono costretti a mangiare altri animali, ledendo la loro libertà, gli erbivori sono costretti a mangiare piante precludendo loro la possibilità di vivere e continuare a fare fotosintesi.
    E un' equilibrio necessario, che permette la sopravvivenza.
    Prendiamo un esempio più vicino a noi: Se un uomo, uno solo, avesse veramente la possibilità di essere libero, quante sarebbero le libertà altrui ad essere usurpate?? questo è uno dei motivi principali del perché una società anarchica non potrà mai esistere.
    Il concetto di libertà è un concetto affascinante, molto vicino a quello di Dio per certi aspetti, poichè ci fa credere di poter uscire dal mondo, che al di la di tutto ciò che noi vediamo ci sia dell'altro, un luogo-non-luogo che ci permetta finalmente di essere noi stessi, di dare sfogo alla nostra anima per come essa sia realmente e non per come la società ci impone di plasmarla.
    La realtà purtroppo è che il mondo è questo, le leggi che lo sorreggono sono queste e sopratutto la società in cui viviamo è questa.
    Noi siamo questi.
    Se io dicessi: “La libertà intesa come “libertà di esprimersi”, con tutti i risvolti del caso, sta a noi prendercela”.
    é una frase che in sé coglierebbe il favore di molti, se non moltissimi, ma in essa potete notare che dicendo “prendercela”, e implicita l’idea di togliere a qualcun altro la libertà di togliercela, e questo perché questa parola in questo mondo, intesa con ciò che realmente rappresenta, è decontestualizzata, non esiste.
    Noi possiamo usare la parola “libertà” solo con un significato superficiale, limitato ad alcuni campi o situazioni, ma mai in modo completo.
    Ho sentito persone dire che sarebbe stato possibile sviluppare una società diversa, se magari certi avvenimenti storici non fossero accaduti...siamo sicuri che sarebbero andate diversamente le cose se la storia fosse stata diversa? siamo sicuri che le piaghe della nostra società siano da attribuire a pochi capri espiatori e non a una natura che è in noi insita e preponderante??
    L'errore più comune che commettiamo è proprio quello di non riuscire a guardarci dentro, quello di avere la paura di vedere cosa c'è veramente sul fondo.
    Per quanto riguarda la nostra società è vero, per lo più siamo patchwork riusciti male, strappiamo lembi dagli altri e ce li cuciamo addosso tentando di apparire naturali, ma d’ altronde noi siamo anche questo.
    Non vergogniamoci dell'imitazione perché è uno dei principali metodi di apprendimento che la natura ci ha fornito, magari non abusiamone.
    Tornando alla libertà, è sicuramente uno dei concetti più affascinanti che l’uomo abbia creato e poichè è anche al femminile non viene difficile paragonarlo ad una bella donna seducente, che purtroppo però ci lascierà a bocca asciutta, semplicemente per il fatto che siamo già promessi in sposi ad un non particolarmente bello ma efficace... "equilibrio".

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