domenica 29 aprile 2012


(Umberto Boccioni, La città che sale, 1910)



Tutta quella città.. non se ne vedeva la fine..
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? 
In quella sterminata città c'era tutto.. ma non c'era la fine.

(Alessandro Baricco, Novecento)


  

domenica 22 aprile 2012

Una vacanza dalla vita.


 
Ci sono cose che non si dovrebbero fare. Ci sono film che non si dovrebbero vedere in seconda serata mentre accarezzi i capelli della tua amica e mangi il cioccolato dell’uovo di Pasqua avanzato da sua figlia perché preferisce la frutta. Letter to Juliet non è proprio un film da premio Oscar ecco, ma c’è la tua Verona ripresa anche dagli occhi della tua amica che “gioca” a fare la filosofa-regista, c’è una bionda che nonostante Hollywood ha le bracciozze e scrive, almeno nel film, storie di persone e di incontri. Poi c’è il lui abbastanza biondo abbastanza banale e abbastanza antipatico per non avere un cavallo bianco, ma una Lancia, le vigne toscane e le regole dell’amore che non esistono. Ecco, abbastanza ovvio, ma c’è tutto. Crisi. L’ovvietà è però caricata dal quel potere di riuscire a toglierti per quell’ora e trentasette minuti dalla tua vita, inserendola bruscamente in anni passati, in ordine, nel futuro, nei sogni, nei pensieri sbagliati che non si dovrebbero fare mai.
E poi, ci sono i libri, e qui è tutta un’altra storia. Cioè, è la stessa, ma in scala di potenza dieci. Che si divorano in un lasso temporale che non ha lancette e ti tengono stretti a sé come la più morbosa delle relazioni. Perché ti scaraventano, e scaraventare qui è termine azzeccato, in una dimensione che non ha niente a che fare con il parallelo, ma, più precisamente, con uno specchio della vita che, guarda caso, è la tua. È una storia di ricomposizioni. Qualcosa che assomiglia al collage e poco a scrivere il tuo libro. Scrivere un libro o la storia della tua vita, se mai avessi la voglia o necessità di farlo, è qualcosa che ha che fare con il termine “difficilissimo” e “impresa titanica”. E allora in ogni libro che leggi trovi delle frasi che ti si rispecchiano dentro, le prendi, le citi e le tieni lì, dentro al tuo cuore, le leghi a tutte le altre e ricomponi i pezzi della tua vita. Ri-scrivere la tua vita attraverso le parole di altri è qualcosa che avviene, però, a tua insaputa. Perché, dicevamo, i libri hanno questo potere di scaraventarti in ambiente altro che non è il letto in cui leggi la domenica mattina, non è il sedile del treno che ti porta da un’anima all’altra, non è l’autobus che ti porta da un’istante quotidiano all’altro. Una sensazione che ti stordisce quando chiudi l’ultima pagina e torni ad ascoltare le tue lievi banalità che mormorano nella notte. Un po’ come andare in vacanza. Ma è una cosa che non si dovrebbe fare, forse, prendersi una vacanza dalla vita. Io lo faccio fin troppo spesso, però.



È ora che lei torni a casa a dormire.
Cosa c’entra che ora è, sono mica una bambina.
Non è questione di ore, è una questione di luce.
Che cavolo dice?
È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello.
La luce?
Non c’è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo.

(Alessandro Baricco, Tre volte all’alba)

mercoledì 18 aprile 2012

 
È una storia di storie sbagliate.

" Notte diversa per gente normale
notte comune per gente speciale
cos'altro ti serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite".
 
Fabrizio de Andrè

Il sonno della ragione genera mostri (Francisco Goya)

L'alba dissolve i mostri.

 



martedì 17 aprile 2012

Entres las barcas.


  
Jarabe de Palo



Entre las barcas
agua y arena
perfume de mar
y una brisa ligera
refresca la calma.

Entre las barcas
lluvia de estrellas
paz y silencio
que sólo interrumpe
el vaivén de las olas.

Entre las barcas
hay una fuente
de donde sale
agua caliente.
Entre las barcas
se hace la miel
que me alimenta
y me da de comer.
Entre las barcas
espérame
con el vestido
que te regalé.
Entre las barcas
te desnudaré
mientras tu boca
me da de comer.

Entre las barcas
la noche llega
se cuela la arena
por entre la ropa
que cubre tu alma.

Entre las barcas
la luna llena
tersa la piel
e insinúa las sombras
de los que se aman.

Entre las barcas
hay una fuente
de donde sale
agua caliente.
Entre las barcas
se hace la miel
que me alimenta
y me da de comer.
Entre las barcas
espérame
con el vestido
que te regalé.
Entre las barcas
te desnudaré
mientras tu boca
me da de comer.

Entre las barcas
crece la hierba
que hace de cama
mientras me esperas.
Entre las barcas
sale la miel
que los amantes
saben hacer

 

sabato 14 aprile 2012


"Da giovane ero già uno scrittore. Ero anche un po' banale rispetto a questi giovani d'oggi, 
non avevo picchi caratteriali. Mi occupava molto ricomporre l'ordinarietà della vita, 
era così affascinante, era così strana".
(Alessandro Baricco)



Le invasioni Barbariche, La7, venerdì 13 aprile 2012



 

Credere nel legume come nei buoni sentimenti


Pesare quaranta-sette-chili, o poco più vista la massa muscolare e le bracciozze allenate degli ultimi tempi, ed avere il colesterolo fuori media è qualcosa che ti fa pensare. Venga, non per più di quei dieci minuti in cui sei la miglior oratrice di buoni propositi per i prossimi sei mesi, ma anche le analisi del sangue ci tengono a dirti la loro sulla vita di merda che stai facendo negli ultimi sei mesi. Grazie. Dopo le occhiaie, le amiche che prendono appuntamento sulla tua agenda per vederti, un esame che nonostante sia buono tu lo prendi come colpo basso al tuo orgoglio barra risolutezza di vita, il tuo cervello che ha vita propria mentre tu sei distratta, gli incubi notturni, e il tempo di merda fuori dalla finestra (almeno oggi). Mancavate solo voi, care analisi. Fuori la “biondità” e i sorrisi sono sintomi di una ri-fioritura primaverile. Dentro non mi sto dietro. La testa va da un parte, meglio in cento-sessanta-cinque parti contemporaneamente, il corpo dalle corrispettive cento-sessanta-cinque. È un tutto che fa a botte con tutto come nei peggiori bar di Caracas. Tutto scorre, ma nulla dimentico. Vi sfuggo come sabbia fra le dita. E conto i relativi casini combinati degli ultimi mesi. Giunge il momento, dunque, ti darsi una regolata. Di stile, di spalle, di testa. Ripongo il nero nell’armadio, in vasca devo allungare di più, do una priorità ai pensieri e alle virgole. Ho preso respiro da me stessa lasciandomi travolgere ed è questo che pago. Mi distraggo e vi distraggo. Ma è una bella vita questa. Piena e viva. Ma mangiare a caso, dormire a caso e con persone a caso, parlare a caso, forse non è la soluzione corretta. Eliminare i biscotti e scremare l’umore. Credere nel legume come nei buoni sentimenti. Inserire integralità nel pane e nel carattere. La dieta ha una faccia nuova: mi metto in dieta nel corpo e nel cuore. Elimino i grassi saturi ed i sentimenti per le persone sbagliate. Non per dimagrire ma per vivere meglio. Con una leggerezza che non conosco. Perché sei come il mal di denti, poi ti ci abitui. Ma non vuol dire che guarirai da una malattia che forse non lo è. Quindi il primo passo non resta che quello di iniziare facendosi un regalo. Per combattere grigi cieli e grigi pensieri. La valida alternativa sarebbe quella di cominciare a credere nel buon cuore delle persone, ma oggi scelgo la soluzione più divertente. Shopping/Shipping. Una dieta, forse, servirebbe a tutti.

 

venerdì 13 aprile 2012

50 cose da fare prima dei dodici anni

  


Il National Trust è una fondazione britannica nata nel 1895 con lo scopo di difendere i luoghi storici e gli spazi verdi del Regno Unito. Di recente ha commissionato una ricerca sulle abitudini dei bambini fino ai dodici anni, da cui è emerso che gran parte di loro passa quasi tutto il tempo seduto davanti alla tv o a giocare coi videogiochi: meno di un bambino su dieci gioca regolarmente in luoghi aperti – erano uno su due nella generazione precedente – un terzo non si è mai arrampicato su un albero e non sa andare in bici, e i bambini portati in ospedale per essere caduti dal letto sono tre volte di più di quelli caduti da un albero.

Oggi quindi il National Trust ha lanciato la campagna «50 cose da fare prima di avere 11 anni e tre quarti», che suggerisce una lista di giochi ed esperienze da fare all’aria aperta, come correre sotto la pioggia, far volare un aquilone e arrampicarsi su una collina, e propone una sorta di sfida ai bambini perché li esauriscano tutti. Le attività sono state scelte da un elenco proposto da una commissione di esperti e costituito dai giochi che nella loro infanzia li avevano maggiormente avvicinati alla natura.

1. Arrampicarsi su un albero
2. Rotolare giù da una grande collina
3. Accamparsi all’aperto
4. Costruire un rifugio
5. Far rimbalzare i sassi sull’acqua
6. Correre sotto la pioggia
7. Far volare un aquilone
8. Pescare con il retino
9. Mangiare una mela appena colta dall’albero
10. Giocare a conker, un gioco tradizionale inglese in cui un partecipante munito di una castagna attaccata a uno spago cerca di staccare dal filo o far cadere la castagna dell’avversario
11. Lanciare palle di neve
12. Partecipare a una caccia al tesoro sulla spiaggia
13. Fare una torta di fango
14. Costruire una diga su un ruscello
15. Andare sullo slittino
16. Seppellire qualcuno sotto la sabbia
17. Organizzare una gara di lumache
18. Stare in equilibrio su un albero caduto
19. Dondolarsi da una corda
20. Giocare a scivolare nel fango
21. Mangiare more raccolte dai rovi
22. Guardare dentro un albero
23. Esplorare un’isola
24. Correre a braccia aperte facendo l’aeroplano
25. Fischiare usando un filo d’erba
26. Andare in cerca di fossili e ossa
27. Guardare l’alba
28. Scalare un’enorme collina
29. Visitare una cascata
30. Dar da mangiare a un uccello dalla mano
31. Andare a caccia di insetti
32. Cercare uova di rana
33. Catturare una farfalla con il retino
34. Inseguire animali selvatici
35. Scoprire cosa c’è in uno stagno
36. Richiamare un gufo imitando il suo verso
37. Osservare le strane creature tra le rocce di un lago
38. Allevare una farfalla
39. Dare la caccia a un granchio
40. Fare una passeggiata nel bosco di notte
41. Piantare qualcosa, coltivarla e mangiarla
42. Nuotare in mare, in un fiume, insomma, non in piscina
43. Fare rafting
44. Accendere un fuoco senza fiammiferi
45. Trovare la strada servendosi solo di mappa e bussola
46. Arrampicarsi sui massi
47. Cucinare in campeggio
48. Fare discesa in corda doppia
49. Giocare a geocaching, una Caccia al tesoro con il GPS
50. Andare in canoa su un fiume



 


 

Jonnhy osservava Helen quando era sicuro di farla franca.
Se proprio doveva avere un capo -e chi non l'aveva?-
poteva almeno studiarne il comportamento.
Così univa l'utile al dilettevole.
Sapere è potere.
E poi osservarla gli piaceva.


(Cathleen Schine, La lettera d'amore)
 

   

giovedì 5 aprile 2012


io, di mio, parto. 
il mare chiama.
il vento (forse) pure.
rinfrescarsi le idee.

  

lunedì 2 aprile 2012


Al tramonto dell’ultimo esame universitario.
La fine è vicina. Un po’ come la Cina.
Insomma, impara l’arte e mettila da parte.